Egidio Pani
ECOCODICE.
Raccolta coordinata di legislazione nezionale e
della Regione Puglia
presentazione
di Lorenzo Fazio, novembre 1990, pp. 705, £.
60.000
"Ecocodice"
nasce dalla esperienza maturata sulla pratica
applicativa di una legislazione personalmente
articolata, spesso non coordinata.
Nel nostro Paese il
quadro normativo di riferimento era nelle norme a
carattere sanitario e di tutela igienica che
possono rintracciarsi sin dai Testi Unici sulla
"Legge Comunale e Provinciale", dal
relativo Regolamento del 1902 e dalle leggi
sanitarie, in specie il Testo Unico sul sulle
Leggi Sanitarie del 1934. L'asse d'attenzione
e venuto a capovolgersi con il riferimento
alla normativa comunitaria - oggi fonte primaria
del diritto ambientale italiano - che pone al
centro della norma la tutela dell'ambiente in
se come bene primario.
La normativa di difesa
dell'ambiente, di tutela dagli inquinamenti
subisce profonde modifiche nel momento stesso che
essa nasce. E una legislazione giovane, di
fresca - a volte tumultuosa - elaborazione per i
forti interessi in campo. Spesso affrettata, che
risente di una grave carenza: la mancanza di un
riferimento sicuro di competenze amministrative,
di procedure. La Pubblica Amministrazione
italiana ha nei servizi ambientali il suo punto
di massima debolezza e di crisi.
Mancano:1) chiarezza di
procedure 2) certezza delle competenze 3)
riconoscimento degli adempimenti 4)
individuazione dei momenti decisionali finali.
La revisione che sta
avvenendo per la elaborazione di una prassi
amministrativa di tutela, a seguito dei risultati
di un sempre piu vasto ed approfondito
lavoro scientifico e di ricerca, dovrebbe
consentire di potere sempre meglio individuare i
metodi di accertamento, le procedure
tecnico-scientifiche di controllo, le
articolazioni funzionali dei complessi iter
istruttori. Ma e l'incertezza sulle
responsabilità delle decisioni a prendersi, a
volte con la configurazione di particolari
soggetti a natura estremamente composita che
intervengono collegialmente nelle procedure, a
rendere complesso se non farraginoso, incerto se
non labile tutto il procedimento amministrativo.
E questo mentre si
avverte la necessita di un profondo
mutamento culturale nella societa che pare
sempre piu avvinta alla vorticosa spirale
del consumo/spreco mentre settori tecnologici e
scientifici avanzati vanno coraggiosamente
rielaborando i concetti stessi di progresso, di
sviluppo e delle sue compatibilita.
Ma poiche la
tutela dell'ambiente ha bisogno di forti certezze
giuridiche e trasparenza di decisioni e
evidente che nessun quadro normativo potrà
essere accettato dai cittadini senza una Pubblica
Amministrazione che se ne faccia garante.
La presente raccolta, la
prima organica che raccoglie e coordina la
legislazione nazionale e quella regionale della
Puglia, e un contributo a conoscere per
operare.
Ringrazio Giampiero
Sechi per il prezioso contributo.
Il nostro sforzo ci è
parso impari alla esigenza, da piu parti
avvertita, di un rapporto che non si
"chiuda" con questo volume ma possa
"aprire" al lettore - sia operatore,
sia studioso, sia cittadino, ecologista o non -,
un momento di colloquio che abbia nel tempo il
carattere della continuità.
In questo senso pertanto
ci sentiremo impegnati.
Egidio
Pani
Sommario:
Presentazione (Lorenzo Fazio) - I. Norme
generali: L. 8.7.1986 n. 349 «Istituzione
del Ministero dell'ambiente e norme in materia di
danno ambientale»; L. 28.8.1989 N. 305 «Programmazione
triennale per la tutela dell'ambiente»; D.M.
2.3.1987 «Elenco delle industrie insalubri»
- II. Inquinamento dell'aria:
D.P.R. 24.7.1977 N. 616 (estratto); L. 13.7.1966
N. 615 «Provvedimenti contro l'inquinamento
atmosferico»; D.P.R. 22.12.1970 N. 1391 «Regolamento
per l'esecuzione della L. 615/66»; D.P.R.
22.2.1971 N. 323 «Regolamento per
l'esecuzione della L. 615/66»; D.P.C.M.
28.3.1983 «Limiti massimi di
accettabilita delle concentrazioni»;
L.R. 16.5.1985 N. 31 «Disciplina del Comitato
regionale contro l'inquinamento atmosferico»;
D.M. 10.3.1987 N. 105 «Limiti alle emissioni
in atmosfera di impianti termoelettrici»;
D.P.R. 24.5.1988 N. 203 «Attuazione direttive
CEE concernenti la qualita dell'aria»;
D.P.C.M. 4.6.1988 N. 240 «Norme concernenti
il contenuto di zolfo nel gasolio»; D.M.
8.5.1989 «Limitazione alla emissioni di
taluni inquinanti originati da grandi impianti di
combustione»; D.P.C.M. 21.7.1989 «Atto
di indirizzo e coordinamento»; D.P.C.M.
12.7.1990 «Linee guida per il contenimento
delle emissioni»D.L. 4.8.1990 N. 215 «Proroga
di taluni termini» - III. Rifiuti:
D.P.R. 23.8.1982 N. 691 «Direttiva CEE per la
eliminazione degli oli usati»; D.P.R.
10.9.1982 N. 915 «Attuazione direttive CEE n.
76/403 e n. 75/442 relative ai rifiuti»;
D.M. 22.2.1984 «Modalità e tenuta dei
registri per oli usati»; Delibera 27.7.84
del Comitato Interministeriale ex art. 5 DPR n.
915 «Disposizioni per la prima applicazione
art.4 D.P.R. 915»; L.R. 3.10.1986 N. 30 «D.P.R.
N. 915. Norme integrative e di prima attuazione
nella Regione Puglia»; L. 29.10.1987 N. 441 «Disposizioni
in materia di smaltimento rifiuti»; D.M.
28.12.1987 N. 559 «Criteri per l'elaborazione
e predisposizione dei piani regionali»;
D.P.R. 24.5.1988 N. 216 «Restrizioni in
materia di talune sostanze e preparati
pericolosi»; D.M. 11.2.1989 (estratto); D.M.
5.7.1988 N. 283 «Criteri di concessione
finanziamenti»; D.M. 22.10.1988 N. 457 «Norme
in materia di importazione e di esportazione di
rifiuti»; L. 9.11.1988 N. 475 «Disposizione
in materia di rifiuti industriali»; L.
10.2.1989 N. 45 «Smaltimento rifiuti
industriali»; L. 24.4.1989 N. 144
(estratto); D.M. 25.5.1989 «Disposizioni in
materia di rifiuti ospedalieri»; D.M.
26.1.1990 «Individuazione delle materie prime
secondarie»; D.P.C.M. 3.8.1990 «Programma
di emergenza» - IV. Industrie a
rischio: D.P.R. 17.5.1988 N. 175 «Rischi
di incidenti rilevanti connessi con determinate
attività industriali» - V. Tutela
del suolo e delle acque: L.
10.5.1976 n. 319 «Tutela delle acque
dall'inquinamento come modificata dalla L. n.
690/76 e successive»; Delibera Comitato dei
Ministri 4.2.1977 «Criteri, metodologie,
norme tecniche»; Delibera Comitato dei
Ministri 29.12.1976 «Applicazione Legge
319/76»; Delibera Comitato dei Ministri
30.12.1980 «Direttive per la disciplina degli
scarichi»; 5.3.1982 n. 62 «Provvedimenti
in materia di tutela delle acque»;
L.24.1.1986 n. 7 «Provvedimenti urgenti per
l'eutrofizzazione»; 24.3.1987 n. 119 «Disposizioni
urgenti in materia di scarichi di frantoi
oleari»; D.M. 24.7.1987 n. 397 «Indirizzi
per la predisposizione dei piani regionali»;
D.P.R. 24.5.1988 n. 217 «Attuazione Direttiva
CEE concernente valori limite e obiettivi di
qualita per gli scarichi»; L.R.
19.12.1983 N. 24 «Tutela delle acque»;
Regolamento regionale 20.2.1988 n. 1 «Disciplina
degli impianti di smaltimento sul suolo di
insediamenti civili di consistenza inferiore a 50
vani o 5000 mc. e degli insediamenti turistici
non allacciati alla pubblica fognatura»;
Regolamento regionale 3.11.1989 n. 1 «Disciplina
del prelevamento campioni acque reflue»;
Regolamento regionale 3.11.1989 n. 2 «Disciplina
per lo smaltimento dei fanghi e dei liquami sul
suolo o nel sottosuolo»; Regolamento
regionale 3.11.1989 n. 3 «Norme tecniche per
l'installazione e l'esercizio degli impianti di
fognatura e depurazione»; Regolamento
regionale 3.11.1989 n. 4 «Disciplina degli
impianti provvisori di smaltimento sul suolo di
nuovi insediamenti civili di consistenza
inferiore a 50 vani o 5.000 mc. o nelle aree
urbane non ancora serviti da pubbliche
fognature»; Regolamento regionale 3.11.1989
n. 5 «Disciplina delle pubbliche fognature»;
Regolamento regionale 29.7.1987 n. 583 «Disciplina
scarichi idrici provenienti dalla lavorazione e
trasformazione delle olive»; D.P.R. 8.6.1982
n. 470 «Attuazione Direttiva CEE n. 76/160
relativa alla qualita acque di balneazione»;
D.M. 30.1.1986 «Aggiornamento delle norme
tecniche di cui al D.P.R. n. 470/82»;
L.15.7.1988 n. 271 «Conversione D.L. n.
155/88 recante modifiche DPR n. 470/82»
(estratto); 4.8.1989 N. 283 «Conversione D.L.
n. 227/1989 recante provvedimenti urgenti per la
lotta all'eutrofizzazione delle acque costiere
del Mare Adriatico» (estratto); 19.3.1990 n.
57 «Istituzione dellAutorità per
l'Adriatico»; L. 5.4.1990 N. 71 «Conversione
D.L. n. 16/90 recante misure urgenti per il
miglioramento qualitativo e per la prevenzione
dall'inquinamento delle acque» (estratto);
L.R. 8.6.1985 n. 62 «Tutela delle coste e dei
litorali»; L.R. 3.10.1986 N. 32 «Tutela
e valorizzazione del patrimonio speleologico»;
D.P.C.M. 28.10.1988 «Organizzazione del
servizio geologico»; L. 18.5.1989 n. 183 «Norme
in difesa del suolo»; D.P.C.M. 23.3.1990 «Atto
di indirizzo e coordinamento legge 183»;
7.8.1990 n. 253 «Disposizioni integrative
alla legge n. 188/89» - VI. Valutazione
di impatto ambientale: D.P.C.M.
10.8.1988 N. 377 «Norme in materia di danno
ambientale»; D.P.C.M. 27.12.1988 «Norme
tecniche in materia di V.I.A.»; Circolare
Ministro Ambiente 11.8.1989 «Disposizioni in
materia di VIA» - Elenco normativa generale
- Indice analitico
In copertina:
Giovanni Lamacchia, Le leggi che regolano la
natura violentate dalluomo.
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