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Menico Caroli
CRATINO IL GIOVANE E OFELIONE Poeti della Commedia di mezzo
dicembre 2014, pp. 294, euro 50,00
Seneca il mondo di Cratino il Giovane e di Ofelione si scorge a malapena nell'esiguità di frammenti pervenuti, la poetica dei due commediografi appare già coerente con le modalità della produzione teatrale della cosiddetta Commedia di mezzo. La novità è il processo di internazionalizzazione che il dramma attico attraversa nell'arco temporale compreso tra la rappresentazione del Pluto di Aristofane e l'esordio di Menandro.
L'adesione ai canoni della Commedia di mezzo è apprezzabile soprattutto alla luce della predilezione dei due commediografi per la parodia mitologica. Mai fu più vano l'invito di Senofane (fr. 1, 21-22 Gentili-Prato), affinché i poeti smettessero di cantare battaglie di Titani, Giganti e Centauri, liquidate come fuorvianti invenzioni degli antenati. L'avvertimento investe miti perfettamente sovrapponibili alle parodie evocate nei titoli di Cratino il Giovane e di Ofelione: Titani, Giganti, Centauro, Chirone. Ma anche il soldato spaccone, forse la cortigiana, il cuoco chiacchierone e saccente, il bulimico parassita sono presenze attestate nei loro frammenti, assieme a divinità del pantheon egizio venerate nell'Atene rediviva dai disastri della guerra del Peloponneso. D'altra parte, l'esistenza di un rapporto privilegiato tra Egitto e Grecia è aspetto della cultura greca che, tra età classica ed ellenismo, nella complessità di una certa produzione letteraria permeata dal cosiddetto 'miraggio egizio', è valorizzato proprio dai poeti di teatro. Nella stessa direzione sembra agire l'adesione dei due commediografi al filone della parodia filosofica, ulteriore contributo a quella polemica, politica e culturale, che, scoppiata tra Platone e Aristofane, fu continuata dai poeti di teatro dopo la traumatica condanna a morte di Socrate da parte del nuovo governo democratico. Oltre a Platone, sopavvive, nella commedia di questo periodo, la lunga ombra del Socrate aristofaneo delle Nuvole, primo compiuto esempio di 'filosofo a teatro', che 'transmigra' nella maschera del seguace di Pitagora, archetipo di filosofo miserabile e affamato. Ma per i cosiddetti Pitagorizzanti, cui Cratino il Giovane dedica due pièces, l'osservanza della dottrina pitagorica non costituisce più un atteggiamento filosofico, quanto piuttosto una forma di vuoto misticismo. I motivi della polemica antiplatonica nei nostri due autori sfuggono. In uno dei frammenti pervenuti, due personaggi dello Pseudypobolimaios di Cratino in Giovane sembrano orientare la querelle verso quell' 'utopia dell'anima' che Platone andava delineando nel Fedone e che probabilmente aveva già fatto conoscere attraverso una prima circolazione 'bibraria' delle sue opere. Il riferimento è quel biblion che che l'incisiva, quanto misconosciuta, definizione di Ofelione si diverte a etichettare come embrontēton, lo stesso aggettivo utilizzato nella cerchia di Ippocrate per designare i folli. Ma le parole talvolta nascondono trappole di senso: lo stesso aggettivo, embrontēton, poteva indicare anche chi, toccato dal sacro fulmine di Zeus, era destinato a scrivere verità assolute.
Sommario: Premessa - Introduzione - Guida alla consultazione - Nota bibliografica - Note sulla tradizione manoscritta dei testimoni - Cratino il Giovane: Introduzione; Commedie e frammenti; Γίγαντες-Gigantes, Giganti; ϴηρωμένη-Therōmēnē, Preda di caccia; Ὀμφάλη-Omfalē, Onfale; Πυθαγορίζουσα-Pitagorizousa, Pitagorizzante; Ταραντῖνοι-Tarantinoi, Tarantini; Τιτᾶνες-Titanes, Titani; Χείρων-Cheirōn, Chirone; Ψευδυποβολιμαῖος-Pseudypobolimaios vel Υποβολιμαῖος, Hypobolimaios, Falso figlio illegittimo o Figlio illegittimo; Incertarum fabularum fragmenta, Frammenti anepigrafi - Ofelione: Introduzione; Testimonianze; Commedie e frammenti; Δευκαλίων-Deucaliōn, Deucalione; Ἰάλεμος-Ialemos, Ialemo/L/amento funebre/Idiota; Κάλλαισχρος-Kallaischros, Callescro/Bellinfame; Κένταυρος-Kentauros, Centauro; Incertarum fabularum fragmenta, Frammenti anepigrafi - Appendice: Cratino il Giovane negli inediti Fragmenta Poetarum Graecorum di Dirk Canter - Bibliografia - tavole - Indice dei luoghi e dei materiali discussi
In copertina: Magdalensberg, resti di affresco romano raffigurante Dioniso. Photo: P. Schwarz per Landesmuseum für Kärnten Regional Museum of Carinthia, Austria, per gentile concessione
ISBN 978-88-7949-647-6
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