Questo
agile volumetto può essere definito una lettura a più voci di un
dipinto del Seicento pugliese, ritrovato in una chiesetta di Capurso e
attribuito al pittore napoletano Paolo
Finoglio, che operò alla corte di Gian
Girolamo II Acquaviva
d'Aragona,
conte di Conversano.
Il
titolo, intrigante e suggestivo, sta a sottolineare che l'artista
dipinse, quasi certamente in tempi diversi, due tele riproducenti lo
stesso soggetto, ovvero "Cristo e l'Adultera".
È
uno spaccato suggestivo di un angolo di Terra di Bari, colto in
un momento sociale e politico drammatico e, purtuttavia, ricco di
fermenti culturali.
I
protagonisti ci sono tutti: i feudatari Pappacoda, viziati e
prepotenti;
il clero capitolare che, oltre l'impegno religioso e
morale, svolge anche funzioni sociali,
economiche e amministrative fondamentali per una comunità di
duemilacinquecento anime circa; il popolo, fatto di braccianti e
artigiani che trovano lavoro nelle masserie della Pùgghie, di
filatrici, di tessitrici; i benefattori. E c'è il territorio, quello
urbano e quello rurale, descritto nei suoi aspetti più peculiari.
Tra
carestia, guerre, epidemie e prepotenze baronali, nasce anche una
storia d'amore, tra un giovane avvocato capursese e una nobile dama di compagnia della contessa di Conversano, che forse è
alla base della committenza del dipinto ritrovato a Capurso.Sommario:
Presentazione (Pietro Addante) - L'Europa tra Riforma protestante e Controriforma
cattolica
(Gino Pastore) - Un dramma che si rinnova (Michele Bellino) - Chiesa
del SS. Salvatore di Capurso - Cristo e l'Adultera (Maria Giovanna
di Capua) - Il restauro dell'opera (Rosanna Guglielmo) - Storia
di una committenza (Gino Pastore) -
Ringraziamenti - Abbreviazioni.
ISBN 88-7949-331-0