Antonio de Curtis in arte Toto, esponendo un suo pensiero sulla
superstizione, aveva affermato di credere allesistenza degli jettatori e che egli
giungeva persino a coccolarli per neutralizzare i loro influssi malefici, persuaso che,
quando il nemico e potente, ogni mezzo sia buono per sconfiggerlo. Agli stessi
convincimenti si ispirava la sua interpretazione del personaggio "Chiarchiaro"
nel film "La patente", sostenendo che "anchegli crede nella
jettatura, ma in quella degli altri" ovvero il male che gli altri possono provocare.
Il grande attore napoletano coglieva, nel suo dire, un aspetto particolare dellanimo
umano: la necessita di difesa contro "le forze del Male", presenti nella
natura o nella mente di ciascun uomo. Formule, modelli di vita, preghiere miste a
scongiuri, invocazioni a Santi, a seconda dei periodi storici, di particolari situazioni
socio-economiche, tornano ad essere presenti nella vita delluomo; persino nella vita
quotidiana, nei gesti, nei moduli espressivi, spesso, ripetiamo, pur se a livello
inconscio, abitudini, credenze, rituali antichi. Tormentato dal "mal di vivere",
in uno stato di necessita, di avvilimento psichico, ciascuno accetta in via
indiscriminata lintervento del medico, del mago, del santo, purche sia
efficace alla risoluzione del suo malessere.
Il volume esamina il costume, la mentalita, latteggiamento, tenuti nei
primi secoli dellera volgare (e non solo in quellepoca) nei confronti
dellarte (o presunta tale) di conoscere il futuro, di avere contatti con il mondo
arcano, misterioso degli inferi che provoca sensazioni di paura e al tempo stesso di
fascino. Luomo per esorcizzare le insidie della natura o degli spiriti malefici
confezionava e portava addosso, in quei periodi (e anche oltre), talismani, amuleti, erbe
magico-terapeutiche contro le malattie, il malocchio, le insidie del vicino. Questo tipo
di credenze fu definito, in generale, superstizione, residuo di paganesimo, ma erano e
sono, invece, testimonianze di altra cultura, di una cultura o meglio di culture che erano
state superate o vinte e, nel fenomeno della cristianizzazione, perseguitate, abolite,
assorbnite, arricchite di diversi significati simbolici. Sono le culture di tradizione
greca, romana, celtica, germanica che continuano a sopravvivere, ma relegate in secondo
ordine. La continuita'di moduli di pensiero, di usanze, di atteggiamenti si
riscontra nelle leggende agiografiche, nelle festivita'religiose cristiane, che
richiamano usi e riti di civilta precedenti. Il fenomeno della magia, nelle sue
diverse forme, rimane il simbolo piu chiaro di questa continuita; le figure
del santo e del mago spesso si fondono e diventa difficile distinguere dove finisce la
preghiera e dove inizia loperazione magica.
I maghi, le incantatrici, condannati, perseguitati dalle istituzioni statuali,
ecclesiastiche, continnueranno a prosperare nella societa del tardoantico e
medievale fino ai nostri giorni. Essi hanno resistito alle persecuzioni, agli
interrogatori processuali: la loro "professione" era richiesta sia dalle classi
sociali subalterne sia da quelle dirigenziali, in zone rurali e nelle citta, dato
che nellanimo umano albergano perennemente il desiderio di conoscere, di vendetta,
lodio, linvidia, la disperazione, lamore negato.
Sommario: Introduzione I. Note agiografiche II.
La magia nei primi secoli dellera volgare III. I primi cristiani e
lorigine diabolica della magia IV. Il santo ed il mago V.
Superstizione, talismani, amuleti, erbe magico-terapeutiche VI. Strumenti
magici, malocchio, scongiuri Note Appendice: Maddalena la
peccatrice pentita; Taide Alessandrina; Pelagia. Margherita Antiochena; Teodora
Alessandrina Bibliografia Indice delle figure Indice delle
tavole Indice dei nomi.
In copertina: Morte di Simon mago (v. Les Trés Riches Heures du Duc
de Berry, XIV sec. in Abstracta 19, 1987, p. 34).
ISBN 88-7949-198-9