Monsignor Sante Montanaro è nato a
Casamassima (Bari) l'8 settembre 1916, ma risiede a Roma.
Per gli studi ecclesiastici, frequentò la
Pontificia Facoltà Teologica di Posillipo (Napoli) e le
Pontificie Università Gregoriana e Lateranense di Roma; per
gli studi profani, fu allievo nella Università di Roma
"La Sapienza" e nell'Università’ di Firenze;
completò la sua preparazione culturale con gli studi di
Paleografia, Diplomatica ed Archivistica nell'Archivio Segreto
Vaticano e in quello di Stato di Roma.
Dopo qualche anno di insegnamento nel Liceo
Classico "San Gabriele" di Roma, fu chiamato al
servizio della Santa Sede: dapprima, quale Segretario sia
della Pontificia Commissione di Arte Sacra in Italia nonché
quale Segretario della Pontificia Accademia Artistica dei
Virtuosi al Pantheon; in seguito, quale Aiutante di Studio nel
Vicariato di Roma, e, quindi, quale Consultore del
Segretariato Pontificio per i Non Credenti nonché quale
esperto delle Comunicazioni Sociali, nell'apposita Delegazione
Regionale della Conferenza Episcopale del Lazio.
Appassionato per gli studi e per le attività
sociali, dal 1948 al 1963 fu Assistente Ecclesiastico
Nazionale dell'ACAI (Associazione Cristiana degli Artigiani
Italiani), prodigandosi per creare o rinnovare le strutture
giuridiche ed economiche di tali importanti categorie
produttive; dal 1972 è Assistente Ecclesiastico della
Primaria Associazione Cattolica Artistico-Operaia, nel cui
ambito ha promosso ed organizzato 9 Seminari di studi su
"Cultura e Società", con numerosi corsi
post-universitari nei settori delle lettere, delle arti e
delle scienze, frequentati, ogni anno, da circa quattrocento
giovani, gran parte dei quali assunti dal Ministero per i Beni
Culturali e Ambientali (Biblioteche, Archivi, Soprintendenze),
dal Comune di Roma e dai più prestigiosi Istituti culturali
(Accademia dei Lincei, Accademia dei Quaranta, Accademia di S.
Cecilia, ecc.).
Valido assertore del rinnovamento dell'arte,
soprattutto sacra, nel 1950, quale Segretario della Accademia
dei Virtuosi al Pantheon, collaborò alla organizzazione della
Mostra Internazionale di Arte Sacra dell'Anno Santo; negli
anni '60, organizzò, nell'ambito della Mostra di Oltremare di
Napoli, 3 Convegni Nazionali e 3 Mostre Nazionali di Arte ed
Artigianato artistico sacri.
Altre Mostre Nazionali di Arte Sacra
(architettura, pittura, scultura, grafica) sono state da lui
organizzate, negli anni 1975, 1984, 1986 a Roma, utilizzando
Palazzo Braschi e la Basilica di Santa Maria in Cosmedin.
Rilevante è stato il contributo da lui dato
per la celebrazione, negli anni 1989-1990, del Secondo
Centenario della Rivoluzione Francese a Roma, che portò
all'allestimento di una significativa mostra sull'argomento e
ad una apprezzata pubblicazione, dal titolo "Rivoluzione
Francese e Roma".
Con la collaborazione del Ministero per i Beni
Culturali e Ambientali e del Ministero del Lavoro, ha curato
due volumi: uno sugli Atti del Convegno Nazionale di
Grottaferrata, a riguardo delle Biblioteche, degli Archivi e
degli Istituti Culturali Italiani, e l'altro sugli Atti
del Convegno Nazionale delle Cooperative dei giovani, sorte
con la legge 285.
Dal 1993 al 2000, si è fatto promotore, in
Casamassima, di 8 estemporanee o Rassegne di arte
contemporanea nelle quali sono stati esposti i lavori di
centinaia di artisti, soprattutto giovani.
Ha fondato e diretto la Rivista: "Per una
Civiltà europea dello Spirito" e "Opera
Aperta", curando, nello spirito del Concilio Vaticano II,
proficui incontri e scambi di utili esperienze fra i
rappresentanti più autorevoli delle varie culture in Italia
ed all'Estero.
Autore di numerosi articoli e di varie
pubblicazioni, è Membro effettivo della Pontificia Accademia
Artistica dei Virtuosi al Pantheon, Presidente Onorario dell’Archeo
Club d’Italia – Sezione di Casamassima, Socio d'Onore del
Nobile Collegio Chimico-Farmaceutico di Roma e del Rotary
Club-Terra dei Peuceti di Casamassima (Bari).
Sommario: Presentazione -
Capitolo primo. Feste e fiere paesane. Riti natalizi e
Quaresimali. Religiosità e cultura nelle nobili Tradizioni
della popolazione casamassimese: I. Feste religiose
e fiere paesane: 1. Calendario delle feste religiose, 2.
Calendario delle Fiere, 3. Le più note feste religiose di
Casamassima; II. Il culto dei Santi Rocco e Sebastiano:
1. I centenari del Protettore San Rocco negli anni 1882 e
1995, 2. Le manifestazioni esterne organizzate nel XX secolo
in onore del Protettore San Rocco 3. Il "Tesoro di San
Rocco"; III. Il culto della Madonna del Perpetuo
Soccorso: 1. La celebrazione del Centenario dell’arrivo
della statua della "Madonna del Soccorso", 2. Il
culto e l’antica chiesa della Madonna del Soccorso
attraverso alcuni preziosi documenti di archivio IV. Il
culto di Maria SS.ma di Costantinopoli; V. Il culto
della Madonna del Carmine; VI. Il culto di San Michele
Arcangelo e la Cappella rurale di S. Angelo; VII. La
devozione di Sant’Antonio da Padova e il ricordo di una
Chiesa in suo onore; VIII. L’insigne reliquia della
Santa Croce e la festa in suo onore; IX. Feste
religiose e Fiere in armonica simbiosi: 1. La Fiera di
Santa Croce, 2. La Fiera di San Rocco; X. A ritroso, alla
ricerca di riti religiosi e tradizioni popolari per la
stagione "inverno": 1. Nostalgie natalizie, 2.
Riti simbolici per ricordare le feste di S. Antonio Abate,
della Candelora e di San Giuseppe; XI. Significativi riti
quaresimali e pasquali; XII. Riti funebri di oggi e di
ieri per il due novembre; XIII. Usanze paesane oggi
scomparse o ancora vigenti: 1. U Bann’ o il Banditore,
2. La penitenza dei "calati" o "zit(i)
senti", 3. U’ cuenzl (il consolo), 4. U’ lvragg(ie)
(lauto pranzo) - Capitolo secondo. A Casamassima un
esaltante salto dai palpitanti e suggestivi ricordi di una
vita ricca di musica e folklore e allietata dalle gioiose
manifestazioni dell’arte e dello spettacolo al tardivo
risveglio per la difesa e la tutela del patrimonio storico,
artistico e ambientale nel quale spicca la locale Chiesa
Matrice di Santa Croce: I. Storia e tradizione dei
"festini" del Carnevale casamassimese nel XX sec.;
II. La "Pentolaccia" di Casamassima lanciata,
attraverso le sue numerose edizioni, verso traguardi
prestigiosi; III. Il giugno casamassimese e le
"sagre delle ciliege". Il settembre casamassimese e
le "sagre dell’uva". "Tempo di funghi"
tra fine autunno e primo inverno: 1. Il "Giugno
casamassimese" e la "Sagra delle ciliege", 2.
Il "Settembre casamassimese" e la "Sagra dell’uva",
3. "Tempo di funghi"; IV. Dal baraccone all’aperto
al cine-teatro "Guglielmo Oberdan" e al teatro
Augusto, per le manifestazioni artistico-culturali, destinate
al progresso civile del Paese: 1. Il cinematografo
itinerante "Taccogna", 2. Proiezioni, in piazza
Municipio, di immagini riguardanti il conflitto 1915-1918, 3.
Il Cav. Donato Amenduni e la provvista del cinema-teatro
Guglielmo Oberdan per Casamassima, 4. L’inaugurazione nel
1939 del nuovo cinema-teatro "Augusto", 5. Le
attività del cinema-teatro "Augusto" e la
costruzione del nuovo cinema "Iris", 6.
Manifestazioni culturali in altri appositi spazi, 7. Il Corteo
Storico Svevo, 8. L’Archeo Club d’Italia - Sede di
Casamassima, una giovane associazione già matura per spiccare
voli più ardimentosi; V. "Piripicchio", un
curioso personaggio che costituiva la gioia di tanti bambini;
VI. Anni 1995-1997: l’"addio" al "Palazzetto
dello Sport" e al "Cinema Teatro Augusto":
1. La carenza di impianti sportivi: un male cronico per
Casamassima, 2. Luci alla ribalta nel settore dello sport, 3.
Il cinema-teatro "Augusto", strutture di spettacolo
che avrebbero potuto essere salvate, 4. Dal totale
smantellamento del cinema-teatro "Augusto" a nuove
interessanti strutture nel settore dello spettacolo; VII. La
tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale nella
Casamassima del XX secolo: 1. L’accorata denuncia del
degrado da parte di alcuni esperti ben preparati, 2. La
Consulta per catalogare i beni ambientali, artistici, storici
e architettonici, 3. Un provvidenziale intervento della
Soprintendenza ai Beni Archivistici per la Puglia, 4. La
benemerita collaborazione del volontariato culturale del
luogo; VIII. Recupero di beni culturali a Casamassima:
1. Il recupero dell’ex Convento di Santa Chiara e il Sindaco
Domenico Antonio Orofino, 2. L’azione del Sindaco Paola
Susca Bonerba per il recupero del Convento di Santa Chiara, 3.
Il parere negativo della Soprintendenza per i Beni A.A.A. e S.
per un recupero dell’ex Monastero di Santa Chiara ai fini di
ottenerne edilizia residenziale privata, 4. L’ulteriore
insistenza del Comune di Casamassima per ottenere gli
interventi delle leggi numero 457 del 5 agosto 1978 e
numero 67 dell’11 marzo 1988 a favore dell’ex Monastero di
S. Chiara, 5. Il Palazzo Natale restaurato e dichiarato di
interesse particolarmente importante ai sensi della legge 1
giugno 1939, numero 1089; IX. La Chiesa Matrice di
Casamassima un monumento ricco di storia e varie volte
rinnovato attraverso i secoli: 1. Excursus storico delle
vicende edilizie della Chiesa Matrice di Santa Croce in
Casamassima, 2. Profilo artistico della Chiesa Matrice di
Santa Croce in Casamassima prima degli ultimi restauri -
Capitolo terzo. Problemi di antica origine e
soluzioni suggerite dall’evolvere dei tempi: I. Dall’accensione
della legna dei boschi all’uso odierno del gas metano:
1. La situazione del gas metano in Italia e nella provincia di
Bari, 2. La metanizzazione nel Comune di Casamassima; II. L’espansione
edilizia urbana di Casamassima dai primi nuclei abitativi al
Centro Antico del periodo normanno, fino all’attuale Piano
Regolatore: 1. I primi nuclei abitativi,
toponomasticamente denominati "casa" maxima, 2. Il
"Centro Antico" del periodo normanno, 3. Variazioni
urbanistiche e riassetto edilizio intervenuti nel XIV secolo,
4. Incremento demografico ed eccezionali opere edilizie nel
XVI secolo, 5. Il timido affacciarsi dell’edilizia fuori le
mura del paese nel corso del Settecento, 6. L’evoluzione
urbanistica della Casamassima dell’Ottocento, 7. Popolazione
di Casamassima nel XX secolo e nuovi insediamenti edilizi; III.
Il Piano di Fabbricazione (P.d.F) adottato dal Consiglio
comunale di Casamassima il 2 agosto 1969, nell’analisi che
ne fu fatta dall’architetto Bartolomeo Frisini e dall’ingegnere
Giovanni Fuzio nel "Documento preliminare" del Piano
Regolatore Generale, della cui redazione erano stati
incaricati: 1. Il Piano di fabbricazione dell’anno 1969;
IV. La necessità di superare il Regolamento edilizio con l’annesso
Programma di Fabbricazione approvati il 23 dicembre 1969 e l’arrivo,
dopo 15 anni, del semaforo verde per il Piano Regolatore
Generale di Casamassima: 1. Status del P.R.G. di
Casamassima nel 1995, 2. L’approvazione tanto attesa del
Piano Regolatore Generale; V. Alcuni giusti suggerimenti
perché, in armonia con una intelligente ed equilibrata
politica ambientale, Casamassima conservi le sue caratteristi
che di tipico "organismo urbano": 1. "C-cultura.
Casamassima un organismo urbano", 2. "A-architettura.
Casamassima: obiettivi per una proposta d’intervento sul
centro storico medioevale. Il Castello", 3. "L’ambiente.
Casamassima un organismo urbano, 4. Anche a Casamassima un
Piano di recupero urbano (P.R.U.); VI. Il varo di un
progetto utile per incrementare le vie di comunicazione: la
Strada Variante alla Statale 100, esterna all’abitato di
Casamassima; VII. Smaltimento delle acque reflue e dei
rifiuti solidi urbani quali risultano dai provvedimenti del
Comune di Casamassima negli ultimi anni del XX secolo: 1.
Lo smaltimento delle acque reflue a Casamassima, 2. Discarica
per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani; VIII. La
difesa della salute fisica della popolazione casamassimese, a
seguito del progresso della cultura, della scienza e della
tecnica; IX. Situazione occupazionale a Casamassima
nell’ultimo decennio del XX secolo: 1. Situazione
occupazionale a Casamassima al 30 aprile 1996, 2. Premessa
sulla disoccupazione, 3. Andamento degli iscritti alle liste
di collocamento di Casamassima ne vari settori economici; X. Anche
Casamassima coinvolta nel progetto del Parco Lama di San
Giorgio; XI. Il piano di insediamenti produttivi (P.I.P,)
e le sue alterne vicende: 1. Notizie sulla zona del
territorio destinata a insediamenti produttivi, 2. Nel 1986 i
primi seri tentativi di dare vita al P.I.P., 3. Nel 1988 un
ulteriore tentativo di realizzare il P.I.P. (Agro-Alimentare),
4. Conclusione nel 1990 dell’iter amministrativo del Piano
Insediament Produttivi Agro-Alimentare, 5. Nel 1993
riaccendimento di luci per il .PI.P., 6. Il P.I.P, compie un
altro passo in avanti - Capitolo quarto. Attività
artigianali e piccolo-industriali, commercio
destinato all’interno o avviato all’esportazione sui
mercati esteri, moderne attività di itticoltura, preziosi
fattori di valorizzazione e incremento dell’economia di
Casamassima nel secolo XX: I. Le attività
artigianali casamassimesi. nel secolo XX: 1. L’artigianato
casamassimese nella entità, nella configurazione e nello
sviluppo, quali risultano dai dati raccolti dalla Camera di
Commercio Industria e Artigianato di Bari nel 1985, 2. Unità
locali artigiane di Casamassima nel loro insieme e divise per
ramo di attività economica, quali risultano da una tesi di
laurea in Statistica, dal titolo "Analisi
economico-sociale del Comune di Casamassima", discussa
nel 1994, dalla dottoressa Anna Maria Borreggine nella
Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bari;
II. Presente e passato dell’artigianato casamassimese;
III. L’artigianato casamassimese, settore per settore,
nel secolo XX: 1. Il settore dei Calzolai, 2. Il settore
dei Barbieri e Parrucchieri, 3. Il settore dei Falegnami, 4.
Il settore dei Sarti, 5. Il settore dei Costruttori, 6. Il
settore dei Meccanici, 7. Il settore degli Autisti di piazza,
8. Il settore dei Pittori-artisti, 9. Il settore degli
Stagnini, 10. Il settore dei Fotografi, 11. Il settore degli
Intonachisti, Piastrellisti, Imbianchini, 12. Il settore dei
Tappezzieri, 13. Il settore dei Pianisti e Organisti operanti,
14. Il settore dei Noleggiatori e Riparatori di biciclette,
15. Il settore dei Fiorai, 16. Addetti ai lavori in paglia e
plastica, 17. Addetti alla lavorazione del marmo, 18.
Magliaie, 19. Cartapestai, 20. Fornai a legna ed elettrici,
21. Tipografi, 22. Orologiai e Orefici, 23. Settori artigiani,
estintisi nel periodo 1900-1950; IV. Contadini e artigiani
nelle bande musicali di Casamassima V) Nuove prospettive di
assetto dell’artigianato in Terra di Bari; VI. Il
commercio a Casamassima nel XX secolo: A. Notizie
generali sul commercio interno ed estero nell provincia di
Bari. Dai dati della Camera di Commercio di Bari sul commercio
degli anni 1985 e 1986: 1. Il commercio interno in provincia
di Bari, 2. I prezzi al consumo nella provincia di Bari, 3.
Dati su alcuni consumi, 4. Il commercio con l’estero della
provincia di Bari, nel 1986; B. Dai dati raccolti nella tesi
di laurea della dottoressa Anna Maria Borreggine sul Commercio
degli anni ’90: 1. Caratteristiche essenziali del commercio
in tali anni, 2. Il commercio al dettaglio, 3. Il commercio
all’ingrosso; VII. Notizie specifiche e concrete sul
settore del commercio a Casamassima nel XX secolo: A.
Problemi, strutture e forme concrete della commercializzazione
a Casamassima nei primi sessant’anni del XX secolo: 1. La
figura del mediatore, 2. La mandorlicoltura, seconda industria
del paese, 3. I coraggiosi gestori de "Lo
stabilimento" di via Bari, 4. Gli operatori commerciali e
industriali Francesco Galluzzi e Modesto Labate, 5. I più
noti esercizi commerciali di quei tempi, 6. Figure
caratteristiche di pasticcieri e gelatieri; B. Il panorama
economico-commerciale di Casamassima negli anni 1960-1999: 1.
Per un riordino della realtà commerciale casamassimese la
necessità d’un intelligente lavoro di analisi e sintesi, 2.
La riorganizzazione del mercato settimanale e l’istituzione
dei mercati rionali casamassimesi, 3. Revisione e
aggiornamento quadriennale del Piano di adeguamento e sviluppo
della rete distributiva al dettaglio in sede fissa (Legge
426/71) e del Piano di localizzazione dei punti ottimali di
vendita dei quotidiani e periodici (Legge 426/8 1 e 67/87);
VIII. L’acquacoltura a Casamassima in una coraggiosa
iniziativa dell’imprenditore Gaetano Minervini: 1.
Genesi dell’iniziativa agroindustriale dell’imprenditore
Gaetano Minervini, 2. L’itticoltura a Casamassima: l’inaugurazione,
il 5 marzo 1989, degli impianti della "Agricola Minervini
Allevamenti del Sud"; IX. Il "Baricentro",
il "Barialto" e l’"Auchan": megarealtà
foriere di vita o di morte per Casamassima?: A) Il
Baricentro: 1. Dal bisogno fortemente sentito di trasferire il
centro nevralgico del commercio all’ingrosso fuori di Bari,
a "Il Baricentro, 2. Il "Baricentro", una
realtà piuttosto barese, che della Città di Bari resta
sempre tributaria, 3. Ruolo del Comune di Casamassima nella
genesi de "Il Baricentro", 4. Uno sguardo alle
imponenti strutture de "Il Baricentro", 5. I primi
promettenti passi della gigantesca iniziativa, 6. Casamassima:
paese dormitorio o paese moderno, 7. Gli inquietanti
interrogativi dei Casamassimesi sui problemi emersi con la
presenza de "Il Baricentro", e le risposte fornite
dai responsabili, 8. Per contrastare la recessione una
necessria novità: l’I.B.A. (Imprenditori Baricentro
Associati), 9. Mete da raggiungere in vista del Duemila: la
"Libera Università Mediterranea"; B. Il Barialto:
1. Il "Barialto", un contesto ricco di fascino, che
offre una alternativa di vita lontana dal caos di ogni giorno,
2. Al Barialto, con il torneo Luis Vuitton, il debutto del
grande golf, nella corrispondenza del giornalista Gaetano
Campione; C. L’Auchan: 1. Dall’"Ipermercato
agroalimentare", un’iniziativa che avrebbe potuto
essere provvida per i locali produttori del settore, all’"Auchan",
un gigantesco centro commerciale al dettaglio, facente capo a
un gruppo francese; X. In arrivo i "Category killers";
XI. Il no di Casamassima all’"Hamburger", un
investimento della multinazionale "Mc Donald’s" la
cui bocciatura ha suscitato contrastanti prese di posizione;
XII. A quando la realizzazione del Mc Donald’s a
Casamassima; Appendice: Una guida nel laboratorio degli
aiuti per il Sud, le leggi utilizzate e i tassi dei
finanziamenti agevolati - Capitolo quinto. Un’approfondita
indagine sull’agricoltura casamassimese nei secoli XIX e XX
dalla superficie agraria locale alle varie culture
impiantatevi e ai vari tipi di operatori agricoli: Premessa:
Ricordi di una civiltà contadina quasi del tutto scomparsa:
I. Dall’agricoltura primitiva al nuovo scenario di quella
degli ultimi 50 anni, sorretta dal moltiplicarsi di ricerche,
dalla meccanizzazione e dallo sviluppo tecnologico: 1. L’agricoltura
primitiva a Casamassima, 2. L’agricoltura feudale, 3.
Strutture agricole ed equilibri sociali nella "Murgia
Meridionale" del Settecento, 4. L’agricoltura nel XIX
secolo, 5. L’agricoltura nel XX secolo; II. Superficie
territoriale e agraria di Casamassima, ieri e oggi: 1.
Superficie territoriale di Sammichele, 2. Superficie
territoriale e superficie agraria utilizzabile di Casamassima,
3. Superficie agraria casamassimese fino al 1960, 4.
Superficie agraria casamassimese dal 1960 circa a oggi; III. L’entità
dei beni rustici ecclesiastici di Casamassima ai tempi dell’unità
d’Italia, nel 1939, e oggi; IV. Un’attività
economica ausiliare a quella della coltivazione dei campi: gli
allevamenti vecchi e nuovi nel XX secolo; V. Le colture
agricole di Casamassima, esaminate comparto per comparto:
1. Il mandorlo, 2. L’olivo, 3. I vigneti, 4. Il ciliegio, 5.
I pescheti, 6. L’"Actinidia" (kiwi), 7. La
"Cerealicoltura", 8. Le "Leguminose", 9.
Gli "ortaggi selvatici e coltivati", 10. Il
"carciofo", 11. Il "pomodoro", 12. Il
"lino", 13. Il "cotone", 14. La frutta
(varietà nuove e scomparse); VI. Luci e ombre nell’economia
agricola degli ultimi trent’anni della storia di Casamassima:
1. Luci all’orizzonte, 2. Ombre nere nell’agricoltura
casamassimese degli ultimi quarant’anni, 3. Mercato Comune
Europeo e Comunità Economica Europea dal 1957 al 1999; VII. Operatori
agricoli a Casamassima nel XX secolo: 1. I contadini, 2.
Coltivatori diretti, 3. Agricoltori a tempo parziale, 4. I
"massari" - Capitolo sesto. Uomini di
talento casamassimesi vissuti o ancora viventi nel XX secolo,
operanti in loco oppure in italia e nel mondo: I. Alti
funzionari dello Stato: 1. Il Prefetto Francesco Antonio
Latilla: una lunga e luminosa carriera a servizio dello Stato,
2. Giuseppe Latilla, un benemerito rappresentante del Governo
italiano in Eritrea; II. Archeologi: 1. Un archeologo
poco noto: Giovanni Neglia; III. Architetti: 1.
Bartolomeo Frisini, un valente architetto morto
prematuramente, 2. Pietro Marotti, un architetto ben presto
stroncato nella vita, nei progetti e nei sogni, 3. L’architetto
Antonio Pastore, un poliedrico professionista titolare dello
studio "De Architectura"; IV. Attori
cinematografici e teatrali: 1. Vincenzo Fiermonte, detto
Enzo: un figlio di Casamassima fortunato per i suoi successi
nello sport, nella cinematografia e nel teatro di prosa; V. Cantanti
lirici: 1. Il N.H. Cavaliere Donato Amenduni tra la Banda
e il canto lirico, 2. Francesca Camardella, una soprano lirica
di Casamassima, conosciuta anche nella Russia degli Zar, 3. Il
baritono Gerardo Spinelli, un cantante lirico ricco di talento
e meritevole di sempre migliori affermazioni; VI. Cultori
della lingua e tradizioni popolari: 1. Rocco Fiermonte, un
raffinato cultore del dialetto e delle tradizioni popolari
casamassimesi, 2. Manlio Spadaro, un uomo colto che a
Casamassima ha donato gli ultimi sprazzi della sua vivacità
intellettuale, 3. Vito Pietro Castellano: da bracciante
agricolo a poeta contadino e promotore di un centro culturale
per la valorizzazione del dialetto casamassimese e del teatro
popolare, 4. Il piccolo imprenditore edile Giuseppe Castellano
fra pietre, cemento e ispirazione poetica; VII. Dirigenti d’azienda:
1. Il dott. Antonio Frisini: un dirigente d’azienda modello,
nella rievocazione fattane dal compagno di studi, Rocco
Fiermonte; VIII. Domenico Ecclesiastici: 1. Il Canonico
Primicerio ed Economo Curato Don Spinelli, un sacerdote
tutto cuore, soprattutto a favore degli orfani di un suo
fratello prematuramente scomparso, 2. Il Canonico Don Rocco
Camardella: una incomparabile guida per la formazione
culturale dei giovani, 3. Il canonico Don Fedele Gazzilli: uno
zelante Rettore della Chiesa di Santo Stefano e un efficace
promotore del culto dei Santi che vi venivano venerati, 4. Il
Canonico Don Vito Camardella: un Ministro di Dio molto attento
all’Amministrazione della Prebenda Parrocchiale di Santa
Croce, 5. Il Sacerdote Don Pietro Leogrande, un uomo molto
colto, appassionato di interpretazione delle antiche pergamene
e illustre professore di lettere nell’Abbazia di
Montecassino, 6. Il Sacerdote Don Paolo Meliota, un uomo di
Dio che non si risparmiò nel servizio dei fratelli, 7.
Monsignor Nicola Vitucci, un ecclesiastico di grande valore
chiamato a Roma al servizio della Santa Sede, 8. Don Giuseppe
Mazzone: un prete della Missione, profondo conoscitore del
pensiero filosofico e teologico di San Tommaso d’Aquino,
oltre che poeta, 9. Il Canonico Primicerio Don Donato Nonna:
un sacerdote di grande pietà e di eccezionale cultura, autore
della prima documentata Storia di Casamassima, 10. Il Padre
Francesco Radogna: un eroico Missionario casamassimese vissuto
trent’anni in Cina ed esempio di grandi virtù cristiane,
11. Il Prete della Missione Don Peppino Angiuli, un Religioso
missionario, aperto ai bisogni dei fratelli, 12. Un quartetto
di Religiosi casamassimesi nell’Ordine Carmelitano, 13. Il
missionario comboniano, Padre Giuseppe Volpetti, un santo
sacerdote tutto dedito alla ricerca e alla cura di vocazioni
sacerdotali in Uganda, 14. L’Arciprete don Raffaele Trizio,
un parroco esemplare e zelante, morto a servizio dei fratelli
di Modugno durante "la spagnola" del 1918; IX. Educatori:
1. Due insegnanti fuori del comune: l’educatore Nicola Nonna
e lo storiografo Angelo Tanzella X. Imprenditori e
industriali agricoli: 1. L’agronomo Stefano Attolini: un
proprietario-imprenditore dalle idee chiare e veramente
appassionato di problemi dell’agricoltura, 2. Luigi e
Vincenzo Azzone: due imprenditori, padre e figlio, di grande
coraggio e dalle molteplici iniziative , 3. Una esemplare
famiglia di agricoltori: i Cristantielli, 4. L’agricoltore
Don Leonardo Lapaccia, un nobile signore che riscuoteva la
stima e l’affetto di tanta gente di Casamassima, 5. Vito
Campobasso: un poliedrico imprenditore agricolo, polo di
convergenza delle esperienze delle famiglie Ceo, Lenti,
Martucci e Campobasso, 6. Il dottor Angelo Zella: un geniale
imprenditore, ambasciatore volante dell’uva Italia nel
Centro e nell’Alta Europa e "cuore pulsante" dell’insediamento
turistico internazionale "Riva dei Tessali"; XI. Inventori:
1. Antonio Petronelli, il "Leonardo da Vinci" di
Casamassima; XII. Magistrati: 1. Il N.H. dottore Nicola
Azzone, in un primo momento esimio Maestro di diritto, e
successivamente integerrimo Alto Magistrato, 2. Il procuratore
Capo Dottor Michele Azzone, un saggio amministratore della
giustizia, 3. Francesco Moschetti, un magistrto serio,
profondamente umano, di grande equilibrio e rispettato da
tutti; XIII. Medici: 1. L’insigne medico Michele
Bufano, già Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia e
Rettore dell’Università di Parma, nonché Professore
Emerito nell’Università "La Sapienza" di Roma, 2.
Il medico commendator Giuseppe Mallardi, Presidente dell’Amministrazione
Provinciale di Bari: un personaggio chiave nella vita
politica, amministrativa e sociale di Casamassima e della
Provincia Barese; XIV. Militari: 1. Generale Giacomo
Lapenna, un eroico soldato che partecipò a tutte e due le
Guerre Mondiali e alla ricostruzione delle Forze armate della
Repubblica Italiana; XV. Pittori artisti: 1. Gino
Colapietro, un artista la cui visione pittorica è venata di
amori surreali, senza inutili compiacenze alle maschere
allucinatorie di Ensor o all’universo segnico di Mirò, o,
infine, al simbolismo lirico di Manritte, 2. Tommaso Fiermonte,
un artista completo per vocazione e per realizzazioni,
maturato alla scuola di Pietro Annigoni, 3. La pittrice Nunzia
Luigia Sforza, un’artista delicata e contemplativa, capace,
con la luce della sua intensa interiorità, di illuminare e
far vibrare tutto l’universo che la circondava, 4. Rossella
Petronelli, un’artista molto impegnata, non aliena da certe
declinazioni della Pop americana, anche se personalmente
solidale nei confronti del disagio esistenziale e della
solitudine che caratterizzano i suoi personaggi, 5. Elena
Netti, una brava artista che, nei monumenti e negli angoli
nascosti del nostro paese, ha saputo trovare ispirazione per
la propria matita o per il proprio pennello, 6. Il pittore
Giuseppe Nitti: una difficile escursione nelle sue espressioni
di uomo, di artista e di maestro di vita; XVI. Poeti:
1. Antonio Costanza, un gentile poeta lucano, ormai di casa a
Casamassima , 2. Il poeta Francesco Paolo Bellomo: un uomo
dinamico conosciuto con lo pseudonimo di Belfrank e
organizzatore del premio internazionale e del gruppo poetico
"Speranza", 3. Il poeta armeno Hrand Nazariantz, un
intelligente mediatore culturale tra Puglia, Europa e Oriente,
candidato al Premio Nobel per la letteratura, vissuto per tre
anni a Casamassima e marito di due donne casamassimesi, 4.
Angelo Neglia, un uomo di acuta sensibilità che, attraverso
la poesia, espresse sogni e speranze; XVII. Professori
universitari: 1. Raffaele Pastore, Oscar dell’Agricoltura
1960: un personaggio indimenticato a Casamassima, per i segni
che vi ha lasciato; XVIII. Scultori: 1. Angelo Gazzilli,
un serio scultore, prestato per lunghi anni alle Ferrovie
dello Stato, 2. L’artista Giuseppe Rizzi, un giovane
scultore appartenente alle avanguardie del nostro secolo; XIX.
Speleologi: 1. Lo speleologo Franco Orofino, un
personaggio alla ricerca dei misteri delle grotte; XX. Studiosi,
ricercatori e cultori di musica: 1. Andrea Aragona, un
emigrante casamassimese assurto dal modesto coro della Chiesa
Madre del suo paese alla celebrità di apprezzato cantante
lirico e di prestigioso maestro-scopritore del "Phosonantic
Method of Voice Culture" negli Stati Uniti d’America,
2. Una speranza per la musica: Angelo Selvaggi, 3. Rocco
Infarelli, un chitarrista di eccezione; XXI. Tecnici
comunali: 1. Il geometra Angelo Camardella, l’ex
muratore di Casamassima assurto ad autorevole Assistente dell’Ufficio
Tecnico del Comune di Bari; XXII. Una famiglia di grande
rilevanza sociale: 1. I D’Aprile, una famiglia laboriosa e
desiderosa di emergere socialmente, 2. Curricula di Vito,
Giuseppe e Francesco D’Aprile, 3. Giuseppe D’Aprile, un
imprenditore agricolo dalle ampie vedute, 4. L’Ostetrico
prof. Francesco D’Aprile, un serio professionista
affermatosi adeguatamente a Roma, 5. L’ingegnere Vito D’Aprile,
un pioniere dell’elettronica, purtroppo scomparso
prematuramente; XXIII. Donne di eccezione: 1. La
nobildonna Francesca Caterina Natale in Zella, un cuore aperto
ai bisogni degli orfani, 2. Maria Giovanna Ciacci, una suora
modello nell’Istituto del Sacro Cuore, 3. La carmelitana
Madre Rosaria di Santa Filomena, al secolo Maria Consiglia
Manzari, una religiosa di grande spiritualità, già
proclamata Serva di Dio, 4. Suor Marcella (al secolo Antonia)
Settanni, professoressa di lettere e Preside dell’Istituto
Mater Dei in Napoli, nel 1993 Premio "Libertà di
educazione" da parte della F.I.D.A.E. (Federazione
Istituti di Attività Educative) della Campania - Capitolo
settimo. Un devoto omaggio a Maria SS.ma del Carmelo
nel bicentenario del miracolo del 5 aprile 1799.
I più recenti restauri della Chiesa Matrice: I.
Le disposizioni testamentarie del sacerdote don Domenico
Parente: 1. Il testamento del sacerdote Don Domenico
Parente, 2. Il codicillo al detto testamento, 3. La
designazione del chierico coniugato Berardino Stiepo ad
amministratore delle rendite derivanti dai beni lasciati dal
sacerdote don Domenico Parente, sì che si completassero i
lavori della Chiesa delle Anime Purganti e venisse istituita l’omonima
Confraternita, 4. L’apertura e pubblicazione delle
disposizioni testamentarie del sacerdote Don Domenico Parente
(Testamento dell’8 gennaio 1714; Codicillo del 5 giugno
1721; Designazione dell’Amministratore Berardino Stiepo con
atto rogato il 31 marzo 1722); II. La concessione dell’Assenso
del Re Ferdinando IV di Borbone alla Istituzione e alle Regole
della Confraternita delle Anime Purganti in Casamassima;
III. Restituzione nel 1844 ai Confratelli del Sodalizio
delle Anime Purganti di Casamassima, del diritto di
amministrare i beni della Confraternita, purché lo avessero
fatto sino al 1805; IV. L’approvazione nel 1903 di un
nuovo Statuto Organico della Confraternita a norma della legge
17 legge 1890; V. La Confraternita del Purgatorio sotto
il regime fascista, dopo il Concordato fra Stato e Chiesa dell’11
febbraio 1929 e fino al suo passaggio sotto l’Autorità
Ecclesiastica; VI. Analisi storico-artistica della
Chiesa del Purgatorio: 1. La facciata della Chiesa e il
Campanile, 2. L’interno, 3. Sagrestia, 4. Un memorando atto
di omaggio alla Madonna del Carmine nel bicentenario del
miracolo del 5 aprile 1299; VII. I più recenti restauri
della Chiesa Matrice di Casamassima in una cronaca ragionata
della loro realizzazione - Capitolo ottavo. Riepiloghi
utili: I. Popolazione di Casamassima nel secolo XX.
Osservazioni sulla tabella n. 1. Movimento naturale e
migratorio della popolazione di Casamassima nell’ultimo
quarantennio; II. Sindaci, Commissari Prefettizi o Regi
e Podestà di Casamassima nel XX secolo; III. Gli
Arcipreti della Chiesa Collegiata e i Parroci della Chiesa di
Santa Maria delle Grazie in Casamassima nel XX secolo: 1.
Gli Arcipreti della Chiesa Collegiata, 2. I Parroci della
Chiesa di Santa Maria delle Grazie; IV. Sacerdoti deceduti
nel XX secolo: 1. Sacerdoti secolari, 2. Sacerdoti
regolari; V. Composizione del territorio di Casamassima;
VI. Una guida per Casamassima del 1935.
ISBN 88-7949-244-6