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COR SINE LABE. STORIA ANTOLOGICA...

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Gaetano Bucci

COR SINE LABE. Storia antologica della poesia di Corato

novembre 2006, pp. 660, 35,00

C'è un tempo per seminare e uno per raccogliere. La raccolta non è che l'esaltazione della semina, della crescita e della maturazione. Con quest'opera vogliamo "esaltare", portandola per la prima volta alla luce, la cultura letteraria di Corato, importante centro nel cuore delle Puglie.

"Cor sine labe - Storia antologica della poesia di Corato" è la ricostruzione com­pleta della "produzione" letteraria, con particolare riferimento alla poesia, di una città che ha saputo conquistarsi con un grande sforzo collettivo un posto rilevante nel contesto del recente sviluppo pugliese e che mira ad ottenere un pari riconoscimento in ambito culturale.

Cor sine labe, attraverso il recupero memoriale della poesia, contribuisce a defini­re l'identità culturale di Corato ponendola, sia per il passato che per il presente, in relazione dialettica col territorio della provincia di Bari, della Puglia e dell'intera nazione italiana.

Il titolo Cor sine labe (Cuore senza macchia) - estrema sintesi del contenuto dell'opera - rappresenta in modo simbolico e augurale lo spirito della comunità cittadina che vuole aprirsi con coraggio e fiducia al futuro anche attraverso il suo patrimonio di cultura letteraria.

Gli autori antologizzati nell'opera sono circa sessanta e, divisi nelle tre sezioni di "Poeti storici", "Poeti d'oggi" e "Poesia dialettale", definiscono un notevole patrimonio letterario da cui è possibile "alimentarsi" significativamente. Tra quelli più ampiamente trattati ricordiamo Orazio Caputo, capostipite dei poeti di Corato, Guglielmo Schiralli, poeta scapigliato e primo consigliere socialista della provincia di Bari, Vincenzo Musci e Antonietta Di Bari Bruno, poeti "classici" degli anni Trenta, Giovanni Ripoli e Domenico Calvi intellettuali laici e antifascisti, Vinci Verginelli, poeta e grande cultore di filosofia ermetica, Sabino Lopez, medico, poeta di eccezionale sensibilità e Cataldo Leone, eclettico intellettuale di riferimento della destra cittadina. E poi? tra i contemporanei, lo "sperimentale" Oronzo Liuzzi e il poeta politico On.le Pino Pisicchio. È stata infine rivalutata la tradizione dialettale incardinata sul sostanzioso contributo di Cataldo Mastromauro.

Il volume è introdotto da un'articolata e illustratissima presentazione. È corredato da un ricchissimo apparato iconografico di quasi 400 immagini storiche e contemporanee, oltre che da decine di schede di lettura di testi poetici, utilissime sia per il lettore comune che a scopo didattico.

La pregevole copertina è stata realizzata dall'artista prof. Michele Vurro.

La bibliografia è la più ricca che sia mai stata compilata su opere letterarie scritte da coratini e su Corato, e consta di diverse centinaia di riferimenti) i quali potranno essere per il futuro di grande aiuto a giovani studiosi e ricercatori locali e non.

Cor sine labe ha, accanto allo scopo primario di valorizzare la storia culturale territoriale e regionale e di rivalutare la "letteratura di periferia", anche quello di promuovere, coll'ausilio delle immagini, una forma di "turismo della parola poetica" in terra di Puglia assolutamente nuovo e alternativo.

Sommario: PARTE GENERALE: Prefazione; Premessa; Corato: Una storia con tante poesie, ma con pochi "poeti" conosciuti e “riconosciuti”; Poesia di Corato e storie letterarie; Temi e “problemi” dei poeti di Corato; La storia di Corato “per cenni” – PRIMA PARTE: POETI STORICI: Poeti storici di Corato; Orazio Caputo: "Penna e martello" per il primo poeta di Corato; Rosa Taddei: La Poetessa "improvvisatrice" in ottava rima; Vincenzo Grilli: Poeta e patriota del primo Ottocent; Leopoldo Tarantini: Il poeta "principe del foro di Napoli", coratino di seme, rutiglianese di nascita; Stanislao Quinto: Patria e libertà nei versi del primo sindaco di Corato dopo l'Unità d'Italia; Guglielmo Schiralli: "Avanti, o rime mie, libere voci!"; Anonimo: Un prezioso libretto di satira politica in versi; Benedetto Calvi: "Ingegno sregolato e affascinante"... come la sua poesia; Pietro Grilli: Una vita per la patria, la politica, la poesia; Vincenzo Musci: "In iscentia veritas et moralitas in arte"; Francesco Piccarreta: Poeta d'occasione di notevole sensibilità; Pasquale d'Avella: Un pedagogista prestato alla poesia;  Saverio Renato Grossi: Immaginazione e cultura in pochi versi; Giovanni Battista Ferrara: Poeta d'occasione e occhio critico de “La Disfida”; Stefano Mazzilli: La filosofia coniugata con la poesia; Piero Fiore: Versi d'amore: "Leggeteli e siate indulgenti"; Vinci Verginelli: Partì da Corato il filosofo-poeta che ricostruì la grande "Biblioteca Hermetica” italiana; Niccolò Molinini: Una vita per la rivista «La Disfida» da storico, letterato e giornalista; Antonietta Di Bari Bruno: "Io non m'ascolto, canto!"; Giovanni Ripoli: Passione d'amore, goliardia e amore per la libertà nei versi dei poeti “tardo-scapigliato”; Riccardo Ferrucci: Pochi ed estemporanei versi per dire l'amore per Corato; Giuseppe Lobascio: La parola sul limitar dell'attesa; Pasquale Dell'Accio: Spiccata vena poematica e sottile ironia; Sabino Lopez: Una "poesia esistenziale" sospesa sull'eterno mistero della vita e di Dio; Vitantonio Abbattista: L'impegno civile e politico coniugato con la passione per la scrittura; Padre Emilio D'Angelo: La semplicità della parola e la ricerca di Dio; Domenico Calvi: La filosofia coniugata con la pratica letteraria; Cataldo Leone: Arte e impegno politico come tensione ideale; Francesco Maggiulli: "Il canto del grillo" sfida la barriera del tempo; Luigi Paganelli: Un poeta d'occasione degli anni Sessanta; Don Vincenzo Acella: Testi d'occasione di un sacerdote artista a tutto tondo; Nicola Fiore: “Volli essere un gioco”; Alfonso Rino Lobascio: La poesia come scelta esistenziale; Linda Curtarello: La vita come arte e come missione – SECONDA PARTE: POETI D'OGGI: Poeti d'oggi a Corato; Giuseppe Murolo: La parola poetica come espressione autentica dell'universo naturale e storico; Franco Altamura: La lirica della vita semplice e della memoria; Teresa Maria Mancini: Una poetessa di Corato sottratta alla dimenticanza; Oronzo Liuzzi: La parola come contestazione ed esperimento linguistico di un mondo “altro”; Angela De Leo: Sentimenti e tradizione in versi "finemente ricamati"; Pasquale Di Geso: Le parole come "voci nel tempo"; Amelia Tarantini: Spunti poetici giovanili; Gaetano Bucci: La poesia incontra la filosofia e recupera la "mediterraneità"; Pino Pisicchio: La poesia come smascheramento della politica; Chiara Bruno: La parola colorata di sentimenti; Luigi Miscioscia: La dialettica eros-thanatos nella poesia "figurale"; Luisa Varesano: Versi in forma di poemetti e ricerca di modelli archetipi; Giuseppe Di Zanni: Il rispecchiamento poetico dell'arte plastica; Angela Strippoli: La poesia come "esperienza dell'esistenza"; Fabrizio Lamarca: "L'ispirazione latente" di un giovane appassionato di poesia; Ago: La poesia come protesta della materia e utopia dell'anima – TERZA PARTE: POESIA DIALETTALE: La poesia dialettale di Corato; Saverio Renato Grossi: Il dialetto di Corato "veste" poesie profonde e brillanti; Pasquale Brucoli: San Cataldo rivive nei versi del poeta-barbiere; Cataldo Mastromauro: L'epos della civiltà contadina nella poesia teatrale; Cataldo Bucci: Finalmente un "canone significativo" per il dialetto coratino; Margherita Mascoli: Un Contributo alla demologia di Corato; Mauro Mininno: La poesia come satira sociale e di costume; Il gruppo dei Taverna Nova: I cantori della tradizione nella innovazione musicale; Mimmo Mazzilli: Qualche "rijlessione in rima coratina"; Enzo Soldano: La poesia dialettale tra nostalgia e critica sociale; Gaetano Bucci: Il dialetto come recupero della memoria storica e del senso della tradizione; Gerardo Giuseppe Strippoli: Poesia, spettacolo e musica per rinnovare la tradizione – BIBLIOGRAFIA.

In copertina: Stemma di Corato e Piatto augurale interpretati dall'artista prof. Michele Vurro di Corato. Medaglione dello scomparso Palazzo di Franza (sec.XVII) in piazza Di Vagno.

ISBN 88-7949-425-2