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Mons. Sante Montanaro

VESCOVI, BADESSE E CONTI DI CONVERSANO A DIFESA DEL PROPRIO POTERE

luglio 2006, pp. 719, 50,00

È difficile che un saggio storico, per di più di una storia apparentemente locale, abbia il fascino dell'attualità e abbia la capacità di distrarre, sia pure per qualche momento, l'attenzione della gente dalle vive problematiche dei tempi odierni.

In genere, la lettura delle vecchie carte, la ricostruzione di antiche vicende e il riesame di controversie ormai sopite sono materia di interesse erudito e specialistico.

Invece, nella vita svoltasi, per secoli, nel Monastero di San Benedetto di Conversano, dal dotto Baronio denominato "Monstrum Apuliae", e nel profilo, storico-giuridico che emeriti studiosi con intelligenza ne hanno ricavato, l'oggettività di qualche storico molto serio e l'acutezza di alcuni giuristi-canonisti molto autoritari vi hanno letto una eloquente pagina della Storia della Chiesa e dell'esercizio del suo potere.

Un potere che, derivando le sue origini dalla potestà suprema e universale di governo del Sommo Pontefice, era limitato solo dalle norme del diritto naturale e positivo divino, e veniva partecipato dalle Abbadesse mitrate di San Benedetto con l'intensità e nelle forme a esse consentanee.

Un potere del quale storiche Istituzioni (Vescovi e Abbadesse), pur soggette alle condizioni del tempo e alle idee feudali, usarono, non ricorrendo ad abusi o a fatti compiuti, a danno della Chiesa e contro o al di fuori della sua volontà, ma quale dono di una madre ben consapevole della sua missione.

Un potere sul quale teologi e canonisti, quando venne usufruito dalle Abbadesse di San Benedetto, di­scussero a lungo e animatamente se si trattasse di giurisdizione, se questa andasse interpretata in senso stretto o in senso largo, o se si dovesse parlare piuttosto di potestà dominativa.

Le controversie giurisdizionali, nate nel 1274 con il Vescovo Stefano il Venerabile e l'Abbadessa Isabella, durarono secoli, ma per molto tempo, non spente, covarono sotto la cenere, finche una qualche scin­tilla non le fece ritornare ad ardere.

Particolarmente vivaci furono quelle degli anni 1659 e 1665 delle quali protagonista fu il calabrese Giuseppe Palermo, Vescovo di Conversano dal 1658 al 1670, al quale poco mancò che non fosse tolta la vita per mano di "un'alta e oscura potenza".

Merito delle ricerche recentemente effettuate a riguardo delle sopradette lotte a difesa del proprio pote­re da parte dei due contendenti, è stato l'avere scoperto nel grande Archivio di Stato di Roma il Fondo Cartari -Febei nelle cui Buste 24, 25, 26, 27, 28, 29 sono raccolte più di 35 lettere autografe e firmate dal Vescovo di Conversano Giuseppe Palermo.

In esse, oltre alla luce che viene fatta sull'identità dell'"alta e oscura potenza", individuata nella nobi­le e famosa Famiglia Acquaviva d'Aragona e, più precisamente, in Giangirolamo, conosciuto come "il Guercio di Puglia", in Isabella Filomarino, la cosidetta 'aspide di Puglia' e in altri membri della Casa, troviamo esatte informazioni, su le "fiere persecuzioni e minacce" tali da costringere il Vescovo Palermo, "per aver salva la vita, a rifugiarsi in un vile abituro di un povero contadino".

Si trattò di una tremenda tragedia che fiaccò e ridusse agli estremi il povero Monsignor Palermo.

A completamento dell'operazione culturale da noi compiuta, abbiamo detto anche una parola su due fenomeni sociali: il maschilismo e il femminismo dei quali abbiamo trovato tracce nel corso delle nostre ricerche e che pensiamo possano meglio evidenziare l'attualità e la contestualità del lavoro.

SommarioIntroduzione – CAPITOLO PRIMO - CONVERSANO: IL SUO CENTRO ABITATO E I SUOI TRE CENTRI DI POTERE: I. Il Castello di Conversano, sede del primo centro di potere: A. Signori e non ancora Conti di Conversano; B. La Contea di Conversano e la serie dei suoi Conti: 1. Gli Altavilla, Conti di Conversano: 1.1. Goffredo Altavilla, Primo Conte, 1.2. Alessandro Altavilla, Secondo Conte, 2. I Bassavilla, Conti di Conversano: 2.1. Roberto I Bassavilla di Loretello, Terzo Conte di Conversano, 2.2. Roberto II Bassavilla, Quarto Conte di Conversano, 2.3. Adelivia, vedova del Conte Roberto II Bassavilla, Quinta Contessa di Conversano (1180-1187), 3. La Contea di Conversano sotto il Regio Demanio: 3.1. Roberto, Regio Camerario (1187-1192), 3.2.Ugone Lupino, 4. I Gentile, Conti di Conversano: 4.1.Berardo Gentile (1197-1207), 5. Per la seconda volta, la Contea di Conversano sotto il Regio Demanio: 5.1. Berardino Gentile (1217-1240), 5.2. Filippo Chinardo (1240-1267), 6. Alla morte del Chinardi, un periodo oscuro e procelloso per Conversano (1267-1269; 1290): 6.1. Alla morte del Chinardi, 6.2.UgodiBrienne(1269-1290), 6.3. Gualtieri VI o Gualterotti (1291-1356), 6.4. Ludovico Borbone d'Enghien (1357-1381), 6.5. Giovanni di Lussemburgo (1381-1394), 6.6. Margherita d'Enghien (1394-1397), 6.7. Giovanna Sanseverino (1397-1405), 6.8. Pietro di Lussemburgo (1405-1407), 6.9. Manfredi di Barbiano (1411-1422), 6.10. Francesco Orsino (1423-1433), 6.11.Maria d'Enghien (1434), 6.12. Giacomo Caldora (1434-1439), 6.13. Antonio Caldora (1439-1440),, 6.14. Giovanni Antonio Orsino Del Balzo (1440-1455), 6.15. Giulio Antonio I Acquaviva (1456-1481), 6.16. Andrea Matteo Acquaviva d'Aragona (1481-1511), 6.17. Belisario Acquaviva d'Aragona (1495-1497), 6.18. Andrea Matteo Acquaviva, restauratore della Contea di Conversano (1496-1503), 6.19. Andrea da Capua (1504-1508), 6.20. Andrea Matteo Acquaviva, per una seconda volta restauratore della Contea di Conversano (1508-1511), 6.21. Giulio Antonio II Acquaviva d'Aragona (1511-1528), 6.22. Giovanni Antonio Acquaviva d'Aragona (1528-1554), 6.23. Giangirolamo I Acquaviva d'Aragona (1554-1575), 6.24. Adriano Acquaviva d'Aragona (1575-1607), 6.25. Giulio I Acquaviva d'Aragona (1607-1626), 6.26. Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona (1626-1665), 6.27. Giangirolamo III Acquaviva d'Aragona (1665-1681), 6.28. Giulio II Acquaviva d'Aragona (1681-1691), 6.29. Dorotea Acquaviva d'Aragona (1691-1710), 6.30. Giulio Antonio III Acquaviva d'Aragona (1710-1746), 6.31. Giangirolamo IV Acquaviva d'Aragona (1746-1777), 6.32. Giulio Antonio IV Acquaviva d'Aragona (1777-1801), 6.33. Giangirolamo V Acquaviva d'Aragona (1801-1806) - II. Le sedi del secondo centro di potere: la Cattedrale e il Palazzo Vescovile: A. La Cattedrale di Conversano; B. Il Palazzo Vescovile: 1. Il Cristianesimo in Puglia: 1.1. La tradizione petrina, 1.2. Il protovescovo Simplicio, 1.3. Ilario o Ilaro, 2. La serie dei Vescovi di Conversano, Bibliografia - III. Il terzo centro di potere di conversano: sedi e titolari: A. Il Monastero di San Benedetto; B. La Chiesa di San Benedetto; C. I Titolari del Potere: 1. Elenco degli Abati, preposti, rettori, amministratori di S. Benedetto di Conversano. Dalle origini al 1266, 2. Elenco delle Abbadesse di S. Benedetto di Conversano dal 1266 al 1862: 2.1. Elenco delle Abbadesse riportate da G. Monelli, 2.2. Catalogo delle Abbadesse formato da Francesco Giuliani, 2.3. Catalogo di Abbadesse redatto da Antonio Fanizzi – CAPITOLO SECONDO - GIUSEPPE PALERMO: UN VESCOVO-ARCI­VESCOVO FEDELE ALLA SUA MISSIONE UMANA E CRISTIANA: I. Molochio e il suo territorio - II. Le origini della famiglia Palermo - III. La formazione del giovane Giuseppe Palermo - IV. Il conseguimento dei gradi accademici e la decisione del Palermo di trasferirsi a Roma - V. Il Cardinale Marzio Ginetti E Monsignor Giuseppe Palermo, Suo Uditore, Bibliografia - VI. La nomina di Monsignor Giuseppe Palermo a Vescovo di Conversano - VII. Lo zelo per il decoro della Casa di Dio: una nobile passione del cuore del Vescovo Giuseppe Palermo: A. Le norme del Sinodo sulle sacrosante Chiese; B. La costruzione della Chiesa di San Giuseppe in Molochio; C. La consacrazione di alcune Chiese di Conversano: 1. Iscrizione fornitaci dall'Ughelli, 2. Iscrizione fornita dal Di Tarsia Morisco e riportata dal Bolognini - VIII. L'anelito dell'“Uomo di Dio” a creare una Comunità ricca di umanità e coerente nella propria fede cristiana - IX. Le controversie giurisdizionali del Vescovo Palermo con l'Abbadessa del Monastero di San Benedetto di Conversano - X. Lo stato della Diocesi di Conversano quale risulta dalle Relazioni presentate dal Vescovo Giuseppe Palermo alla Congregazione del Concilio, in occasione delle visite ad limina degli anni 1661 e 1665: A. Relazione sullo stato della Diocesi di Conversano nel 1661; B. Relazione sullo stato della Diocesi di Conversano nel 1665; C. Sintesi organica dello stato della Diocesi di Conversano realizzata su approfondita analisi delle Relazioni presentate dal Vescovo Giuseppe Palermo, in occasione delle visite ad limina degli anni 1661 e 1665: 1. Chiese, 2. Capitolo e Clero, 3. Monasteri e Conventi, 4. Confraternite e istituzioni varie, 5. Comportamento della popolazione - XI. Dalla Diocesi di Conversano all'Archidiocesi di Santa Severina in Calabria, della quale Monsignor Giuseppe Palermo prese possesso il 1° ottobre dell'anno 1670 - XII. Assoggettato, durante la permanenza a Conversano, a delusioni e vessazioni di vario genere, pieno di acciacchi durante il triennio di arcivescovado a Santa Severina, Monsignor Giuseppe Palermo considerò il suo paese natio, Molochio, come un'oasi di serenità per il suo spirito, Fonti (abbreviazioni delle), Bibliografia – CAPITOLO TERZO - MONSIGNOR GIUSEPPE PALERMO E CASA FEBEI: I. Pietro Paolo Febei, Vescovo di Bagnoreggio, Bibliografia - II. Il terzogenito di Pietro Paolo Febei, l'Arcivescovo Francesco Maria, Bibliografia - III. Giovanni Battista Febei, Vescovo di Acquapendente, Bibliografia – CAPITOLO QUARTO - IL VESCOVO GIUSEPPE PALERMO E IL PRIMO SINODO DIOCESANO DI CONVERSANO: Premessa; I. La Visita Pastorale della Diocesi e l'Indizione del Sinodo Diocesano - II. L'Editto (Litteras Edictales) del Sinodo nell'Introduzione del Vescovo di Conversano, Giuseppe Palermo - III. Introduzione, in latino e in italiano, ai 36 capitoli e titoli, in latino e italiano, dei singoli capitoli del Sinodo CAPITOLO QUINTO - IL MONASTERO DEI MONACI BENEDETTINI DI CONVERSANO DA GRANGIA AD ABBAZIA NULLIUS: I. la Bolla di Leone III dell'anno 815: A. Il testo latino della Bolla dell'815, nella edizione inserita, da G. Coniglio, nel Codice Diplomatico Pugliese, vol. XX; B. Riassunto del contenuto della Bolla; C. Il commento critico della Bolla - II. Il Libellus liberationis” dell anno 962 - III. Dalla concessione dell'Arcivescovo Giovanni nel 962 alle concessioni del conte Goffredo negli anni 1087 e 1098: A. La munificenza del Conte Goffredo e la grande importanza delle concessioni degli anni 1087 e 1098 a favore del Monastero di San Benedetto; B. La concessione dell'anno 1087; C. La concessione dell'anno 1098 - IV. Dalla morte nel 1085 di Roberto il Guiscardo, alla contesa fra i suoi due figli, Boemondo e Ruggiero, e alla loro riappacificazione nel 1089, con la concessione nel 1107 di un impor­tante diritto da parte del principe Boemondo, al Monastero di San Benedetto, per l'appoggio ottenuto da quei monaci a suo favore: A. Il testo latino della concessione elargita, nel 1107, da Boemondo, al Monastero di San Benedetto; B. Il regesto e altre notizie sul rogito del 1107 - V. Con il Breve del 5 luglio 1110, il pontefice Pasquale II accolse sotto la sua protezione e quella della Santa Sede, il Monastero di San Benedetto di Conversano - VI. Il consolidamento materiale e morale del Monastero di San Benedetto sotto il governo degli Abbati simeone (1124-1154) ed Eustasio il (1159-1176) - VII. Un singolare privilegio di Eustasio II: Abate per grazia del Re - VIII. Tra la prima decadenza del Monastero e il ripristino della vita claustrale, l'amministrazione del Monastero di San Benedetto fu affidata dalla Santa Sede al Vescovo di Dulcigno, Nicola - IX. Uno scisma all'interno della Comunità monastica e l'errato orientamento dei Monaci nelle vicende politiche del tempo, determinarono la diserzione totale del Monastero, nonostante un estremo tentativo del Pontefice Alessandro IV di impedirne la catastrofe CAPITOLO SESTO - DIFESA E INCREMENTO DELL'ABBAZIA NULLIUS DI SAN BENEDETTO IN CONVERSA­NO, DA PARTE DELLE BADESSE MITRATE CISTERCIENSI: I. Conversano e la sua Contea sotto gli Angioini - II. Il Monastero di San Benedetto di Conversano sotto l'Abbadessa Cisterciense Dameta - III. L'Abbadessa Dameta e la sua comunità, favorite dal Re Carlo d'Angiò, ottengono anche la speciale protezione del Papa Gregorio X - IV. I lunghi periodi di governo delle grandi Abbadesse: Isabella (1271-1296), Adelina (1296-1315), Maria d'Angiò (1326-1341), Costanza (1349-1365): A. L'Abbadessa Isabella; B. L'Abbadessa Adelina; C. L'Abbadessa Maria d'Angiò; D. L'Abbadessa Costanza da Lecce - V. La decadenza del Monastero nella 2a metà del secolo XIV e le Abbadesse del secolo XV - VI. Le Abbadesse del Monastero di San Benedetto di Conversano e  la Casa Acquaviva d'Aragona nel secolo XVI CAPITOLO SETTIMO - I PRIVILEGI E LE ESENZIONI DEL MONASTERO DI SAN BENEDETTO DI CONVERSANO, STUDIATI SOTTO IL PROFILO GIURIDICO: A. I PRIVILEGI GODUTI DAI MONACI DEL MONASTERO DI SAN BENEDETTO DI CONVERSANO FINO ALLA LORO FUGA INTORNO AL 1266: I. Le prime esenzioni: A. La tutela apostolica; B. Le prime esenzioni dalla giurisdizione episcopale; C. Esenzione completa, comprendente, cioè, il Monastero di San Benedetto - II. La Bolla di Alessandro IV: A. Conferma dell'ordine monastico e dei suoi beni; B. Le libertà del monastero; C. La pace nel chiostro - III. Il Monastero di San Benedetto di Conversano e la Santa Sede: A. Dovere della Santa Sede di intervenire nelle cose del monastero; B. L'Abbazia Nullius conversanese - B. I PRIVILEGI DELL'ABBAZIA NULLIUS DI SAN BENEDETTO DI CONVERSANO DALL'ANNO 1266 ALLA PRIMA DECADE DEL SECOLO XVIII: I. I privilegi dell'abbazia Nullius di San Benedetto di Conversano: origine, trasmissione e incremento di quei privilegi: A. I primi documenti pontifici a favore di Dameta e delle monache cisterciensi, venute dalla Romania; B. Le prime controversie con i Vescovi vicini; C. Le conferme pontificie del secolo XIV; D. Nomina di rettori di Chiese; E. La giurisdizione sui chierici - II. La difesa dei privilegi giurisdizionali del Monastero di San Benedetto di Conversano: A. Le liti giurisdizionali dei Vescovi di Conversano con le Abbadesse del Monastero di San Benedetto di Conversano nel secolo XVII: 1. L'Abbazia Nullius anche sotto le Abbadesse cistercensi, 2. Le Abbadesse e il Clero di Castellana, 3. Alla ricerca di una spiegazione soddisfacente dei poteri giurisdizionali concessi nei secoli passati alle Badesse di San Benedetto di Conversano - III. L'ossequio del baciamano e gli usi della mitra e del pastorale: A. Cerimonia della pubblica intronizzazione CAPITOLO OTTAVO - LE ABBADESSE DEL MONASTERO DI SAN BENEDETTO DI CONVERSANO E LA DIFESA DEI LORO PRIVILEGI GIURISDIZIONALI NEI SECOLI XVII E INIZI SECOLO XVIII: I. Personaggi ecclesiastici, direttamente protagonisti delle controversie giurisdizionali svoltesi in Conversano, nel secolo XVII: A. I vescovi di Conversano: 1. Fr. Vincenzo Martinelli, dell'Ordine dei Predicatori, Vescovo di Conversano dal 18 agosto 1625 al 20 settembre 1632, 2. Giuseppe Palermo, Vescovo di Conversano dall'8 dicembre 1658 al 1 settembre 1670, 3. Andrea Brancaccio, Vescovo di Conversano dal 13 gennaio 1681 al 18 aprile 1701; B. Il Capitolo di Castellana; C. Le Abradesse Mitrate - II. Personaggi laici, indirettamente protagonisti delle controversie giurisdizionali svoltesi in Conversano, nel secolo XVII e inizio secolo XVIII: A. Adriano Acquaviva d'Aragona, XXX Conte di Conversano (1575-1607); B. Giulio I Acquaviva d'Aragona, XXXI Conte di Conversano (1607-1626); C. Giovanni Girolamo (Giangirolamo) Acquaviva d'Aragona, XXXII Conte di Conversano (1626-1665), Fonti e bibliografia; D. Cosimo Acquaviva d'Aragona, Duca di Noci, Fonti e bibliografia; E. Giangirolamo III Acquaviva d'Aragona, XXXIII Conte di Conversano (1665-1681); F. Giulio II Acquaviva d'Aragona, XXXIV Conte di Conversano (1681-1691) - Duca di Noci e Duca di Nardò; G. Dorotea Acquaviva d'Aragona, XXXV Contessa di Conversano (1691-1710); H. Isabella Filomarino - III. Avvenimenti e Documenti importanti: A. Il Concilio di Trento; B. La Bolla "Inscrutabili Dei Providentia" di Papa Gregorio XV nel 1623; C. Il Breve di Alessandro VII del 12 giugno 1665 - IV. Circostanze fortuite CAPITOLO NONO - STORIA E RISVOLTI DOLOROSI DELLE LITI GIURISDIZIONALI AVVENUTE FRA I VESCOVI DI CONVERSANO E IL CAPITOLO DI CASTEL­LANA, DA UNA PARTE, E LE ABBADESSE DEL MONASTERO DI SAN BENEDETTO DI CONVERSANO, DALL'AL TRA, NEL SECOLO XVII E NEL PRIMO DECENNIO DEL SECOLO XVIII: I. La rivendicazione nel 1630, da parte del Vescovo Vincenzo Martinelli dei suoi diritti di Ordinario del luogo e la viva reazione del Monastero di San Benedetto - II. Nel 1659, il primo tentativo del Vescovo di Conversano, Monsignor Giuseppe Palermo, di riprendere, contro il Monastero di San Benedetto, la controversia per l'attuazione integra e senza alcuna discriminazione della Bolla Inscrutabili di Papa Gregorio XV - III. Il rinnovarsi, nel 1665, della lotta giurisdizionale tra il Vescovo di Conversano Monsignor Giuseppe Palermo, e il Monastero di San Benedetto di Conversano: dal "breve" di papa Alessandro vii del 12 giugno 1665 alle "minaccie e alle fiere persecuzioni di un'alta e oscura potenza" - iv. un accenno ai rapporti giurisdizionali intervenuti fra il Monastero di San Benedetto di Conversano e la cittadina di Castellana sia in temporalibus e sia in spiritualibus, concludendo la nostra ricerca al primo decennio del secolo xviii: A. La giurisdizione temporale del Monastero di San Benedetto sul feudo di Castellana; B. La giurisdizione spirituale del Monastero di San Benedetto in Castellana – CONCLUSIONI – APPENDICE – FONTI MANOSCRITTE E BIBLIOGRAFIA: A. Abbreviazioni archivistiche; B. Bibliografia – GLOSSARIO – IL PITTORE TONY PRAYER E LE ILLUSTRAZIONI DELL'OPERA.

In copertina: acquarello del maestro Toni Prayer

ISBN 88-7949-419-8